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Via Trieste, 37, Mantova, MN
Valutazione:
Consigliatissimo!!
Prezzo a persona:
26.00 €
Servizio utilizzato:
ristorante
Commenti:
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Tag assegnati:

carolingio

ha visitato il locale il 21/05/2011 carolingio avatar
327 Recensioni scritte dal 21/12/2009 7640 Punti


Bell’ambientino in centro a Mantova.
Siamo in due.
Antipasto abbondante con salumi, molto buono.
Due primi con guanciale, salsiccia e fagioli. Ottimi.
Mezzo litro di lambrusco di Quistello, un po’ svaporito.
Una bottiglia di minerale gasata.
Una dolce della casa in due, ottimo.
Un caffè.
Offerta sbrisolòna molto buona e nocino in bottiglietta.
52 euro totali.

La mia curiosità di fondo, evidentemente ricambiata, assieme al desiderio di scambiare quattro chiacchiere, mi portano a questo incontro gastronomico con un nuovo (relativamente nuovo, ma non lo avevo mai incontrato prima) utente di GM, e, come spesso è accaduto in passato, ci si trova a Mantova, a metà strada.

Il locale da fuori non dice niente, ma dentro è proprio bellino: travi in legno, quadri, suppellettili, arnesi antichi, presenza storica del Baffo (caratteristico anche visivamente emoticon ), celebre cuoco di Mantova, e sue foto alle pareti con brochure delle sue gesta (il cotechino più lungo del mondo...emoticon ). Bagno semplice e pulito.
La sala da pranzo, comprensiva di banco bar, è piccolina (non so, veramente, se ci sia qualche altra sala che non ho visto), da una trentina di coperti circa. Il tavolo dove veniamo sistemati è ugualmente piccolino, ma fatto bene, con tovagliette di carta assorbente beige (quella che usavano i macellai una volta... emoticon ), proprio tipo osteria. I due camerieri che si alternano sono molto gentili e i tempi delle portate saranno perfetti.

Cominciamo con un antipasto misto, molto abbondante, con parecchie fette di cotechino, di salame mantovano, prosciutto crudo, pancetta arrotolata, lardo in ciotolino (gras pistà con prezzemolo), una panaretta di polenta (non poca, ma è stata finita...), verdurine juliennes sott’olio con prevalenza di melanzane, tutto molto buono. Tranne forse il salame all’aglio, a mio personalissimo giudizio, che aveva un po’ troppo di sottofondo l’aroma... che si sente quando si passa tra Breda Cisoni e Cà de’ Cessi e hanno appena fertirrigato con liquami suini... ma si sa, i porsèi i è porsèi... emoticon (trad. i maiali son maiali)

Una caraffa di rame da mezzo litro abbondante di lambrusco mantovano di Quistello, cantina sociale, e una bottiglia di acqua gasata accompagnano e ci fanno deglutire. Il vino... buonino... seppur con poca corposità e poca spumantezza, un po’ fiacchetto... forse avremmo fatto meglio a prenderlo in bottiglia, perchè ho avuto l'impressione che il nostro fosse stato estratto dalla spina (ci era stato detto che ero lo stesso). Oltre a ciò, era anche a temperatura ambiente, diciamo un po’ troppo sul tiepido (quelle erano giornate ancora calde).
Mantovanine, non poteva essere diversamente, nel cestino del pane.

Nei tempi giusti arrivano quindi due primi molto abbondanti, da una piazza e mezza, che ci siamo divisi: bigoli alla carrettiera e tagliolini al Baffo. Questi ultimi serviti in una teglietta di rame con coperchio - simpatica presentazione. I bigoli avevano un sughetto delizioso a base di guanciale, fagioli stufati, un filo di besciamella e di sugo al pomodoro, parecchio pepe; sono stati serviti in una ciotola di ceramica, bella. I tagliolini avevano sempre i fagioli stufati, ma erano uniti alla salsiccia e ad un po’ di pomodoro, appena accennato. Due primi abbastanza simili, ma ad entrambi andava bene così e devo dire che sono stati ottimi entrambi.

Arrivati quasi al limite delle rispettive capienze, ci facciamo portare un dolce della Nadia (credo che sia la moglie del Baffo), che io assaggio solo: una specie di mousse al cioccolato, tipo creme caramel, con sopra gianduia fusa e polvere di cacao, molto buona.
Poi, in omaggio, una bottiglietta di nocino di mallo (di secondo passaggio? non ho capito bene, non sono molto addentro ai vari modi di come si può fare il nocino) con aggiunta di vino cotto, mai provato prima, assieme ad una piattino con alcuni pezzettini di sbrisolòna, ottimi entrambi.

Un caffè per il mio commensale, servito in una bocchetta metallica, contenente un’intera moka!
26 euro a testa. Il posto nel complesso vale. Voglio tornarci per assaggiare anche i secondi ed avere un giudizio più completo.
Ciao Massimo, piacevole compagnia, ottimo confronto! emoticon


Consigliatissimo!!

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[golosona]
08/06/2011
Bravi Carlo e Massimo, questi incontri fra giemmini a metà strada ma rigorosamente a tavolaemoticon sono proprio belli!!!emoticon
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[carolingio]
08/06/2011
... come disse Catalano, se possibile meglio gli incontri che gli scontri... emoticon
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[Gerry]
09/06/2011
Cos'è più social della tavola? Lì persino gli scontri son meno cruenti. Sarebbe d'accordo anche Catalano...
Il lambrusco si presta alla mescita alla spina così come la Coca-Cola.
Alzi la mano qualcuno che può dichiarare, con onestà intellettuale, che sia meglio coca alla spina della coca in bottiglia!
Qualche spiritoso potrebbe sostenere che più che la coca alla spina prediliga quella allo spinello, ... ma tant'è!
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[carolingio]
09/06/2011
Forse abbiamo capito male noi, Gerry... ci era stato detto che era identico, solo che la caraffa fa circa mezzo litro (la bottiglia di più) e Massimo non voleva superare il bicchiere circa ... se sapevo che era alla spina lo prendevo in bottiglia, sicuro...
(W CATALANO emoticon Meglio mangiare insieme e contenti, che digiunare separati e arrabbiati emoticon emoticon )