Chapeau.
Questo locale è senza dubbio una garanzia in fatto di pesce.
Una mia visita in tempi lontani me lo aveva fatto scoprire, ma fino a un paio di settimane fa avevo fatto l'errore di non tornare.
Partiamo subito con il dire una cosa: la posizione non è il massimo della vita.
Via del Traghetto è una laterale di via Zanardi. E' una strada senza uscita, che muore proprio davanti al ristorante. Di fronte, una cava. Dietro, in linea d'aria, l'aeroporto Marconi. Nelle vicinanze, la darsena del fiume Reno.
Però non siamo in centro, tutt'altro, siamo a pochi minuti dall'uscita 5 della tangenziale, quindi non abbiamo problemi nè di traffico nè di parcheggio nè tantomeno di strisce blu, potendo lasciare la macchina davanti all'entrata.
E non è poco.
In questo locale, per sessant'anni, ha avuto sede la vecchia Trattoria del Reno (della quale all'interno si conserva ancora la vecchia insegna), dove si mangiavano ranocchi e pesciolini fritti.
Ora tocca a Luca, grande anfitrione di questo bel ristorante, giocarsi le proprie carte (vincenti, non c'è dubbio) preparando una cucina tradizionale adriatica.
E' presente una sala spaziosa per 40 coperti circa, più una piccola saletta appartata. Fuori, una bella veranda che d'estate non dev'essere niente male. Appena si varca la soglia della Sirenetta ci si dimentica subito dell'esterno, dal momento che tutt'intorno una bella siepe fa da isolante del paesaggio.
La sala ha diversi tavoli, grandi e spaziosissimi.
Molte belle e comode le grandi sedie e altrettanto bella la posateria, i calici, le porcellane e i sotto piatti in rame.
A voler trovare un difetto, per i miei gusti, la carta da parati sulle due pareti non vetrate, che sfoggia una fantasia "pietravista" che non è il massimo. Forse una bella parete bianca sarebbe la scelta migliore. Ma sono semplici dettagli che non influiscono assolutamente sull'aspetto accogliente della sala.
Il menù.
Come detto, qui si fa pesce. E che pesce.
La scelta è notevole, fra antipasti, primi piatti, secondi.
Le loro specialità sono diverse, dalla degustazione di antipasti misti, alle crudità , alle grigliate, nonchè all'anguilla e ai crudi.
Menzione a parte per la catalana: qui è qualcosa di speciale, ed è ben diversa dal piatto che ci si aspetta, infatti va ordinata preventivamente, al momento della prenotazione.
E' caratterizzata da astice, gransoporo, granselle, scampi, gamberoni, canocchie e verdure in pinzimonio. Questa basta e avanza per fare un pasto completo.
Bella e fornita la carta dei vini, con cantine interessanti, non scontate, e giusti ricarichi.
Questo giro siamo in tre, pronti a festeggiare Kava5150 Sr.
Essendo praticamente la prima volta per tutti, decidiamo di affidarci a Luca, scegliendo la degustazione di antipasti (al prezzo di 25 euro a testa).
La degustazione comprende 12/13 portate, o giù di lì, calde e fredde, in base al pesce del giorno.
Da bere, durante tutto il pasto, due bottiglie di Principessa di Luretta e tre bottiglie di acqua.
Si comincia con i freddi: calamari ripieni e gratinati, poi messi sott'olio, delle uova di seppia con ceci e soja e un classico polipo con le patate.
Segue del salmone disidratato, poi messo sott'olio con bacche di ginepro e servito all'interno di due fette di patate, poi un'insalata di seppie con radicchio e scaglie di parmigiano.
Finiamo gli antipasti freddi con delle sarde in saor e dello sgombro affumicato con pomodorini e rucola.
Si passa quindi ai caldi: moscardini tirati al vino rosso serviti con delle fettine di polenta, canocchie al vino bianco, murici piccanti.
Per finire, cozze alla marinara e poi vongole veraci.
Tutto ottimo ed in quantità , servito in bei piatti da portata, ad eccezione delle cozze e delle vongole che arrivano in due grandi vassoi.
Basterebbero tutti questi antipasti per esser sazi.
Però è festa, ed è tutto così buono che vogliamo concederci qualche altro piatto.
Optiamo quindi per una grigliata per i miei, mentre io prendo 4 gamberoni e 4 scampi che mi vengono portati infilati dentro ad una boulle colma di sale grosso, sul quale mi viene versato dell'olio extravergine.
La grigliata è composta da un gambero, uno scampo, uno spiedino di gamberi, uno di seppie, uno di alici, una cappasanta e dei cannolicchi.
Tutto ottimo.
Prima dei dolci e dei caffè, ci facciamo portare lo "sgroppino": all'interno di un vaso da conserva, un sorbetto ghiacciato di limone e vodka, con tanto di mestolo e tre bicchierini da riempire finchè se ne vuole.
Concludiamo con una crema catalana e due caffè.
10 e lode per la crema catalana, la migliore in assoluto che io abbia mai assaggiato. Ottima, leggera, portata al tavolo ancora in fiamme
Per un pasto del genere la spesa totale è stata di 65 euro a testa, veramente giusti considerata la qualità indiscutibile del pesce e le due bottiglie di Luretta.
Per la cronaca, la settimana dopo, in due, siamo tornati per provare la pasta: un bis composto da tagliatelle con cappesante e carciofi (eccellenti), gnocchi al nero di seppia con pomodorini leggermente piccanti, una frittura "vagabonda" (calamaretti e gamberi) ottima e per niente unta, una crema catalana, un gewurztraminer di St.Paul. 70 euro totali.
Ottimo ristorante, consigliatissimo a chi vuole mangiare pesce di livello.
Lo metto subito fra i miei preferiti
Consigliatissimo!!
[joy]
01/10/2010