***ci volevano dei Modenesi per farmi scoprire Bologna...***
E' una giornata storta.
C'è una serata organizzata già da qualche giorno, per una cena memorabile "a casa" di un amico, e quando meno te l'aspetti ZAK!... salta tutto.
Il ristorante è chiuso causa impegno improvviso.
Quindi si cerca di recuperare in qualche modo ed ecco l'intuizione geniale: Bertozzi. Non ci siamo mai stati (tranne l'ottimo Frittella che tanto ne decanta le qualità ).
Aggiudicato.
Salvo poi ritrovarmi alle 18.00 con un "Incidente di percorso" improvviso che di sicuro mi farà saltare la serata.
Eccheccacchio, ma tutte a me oggi?...
Torno a casa intorno alle 21.45, una doccia veloce, penso che la serata ormai sia rimandata alla prossima volta, ma Frittella ed Ema mi tengono costantemente aggiornato via sms sugli sviluppi della cena. In più i commenti sono lusinghieri...
Vabbè, in fondo il locale è veramente a 5 minuti di macchina da casa mia...
Mi vesto in fretta e mi dirigo verso quei disgraziati.
Trattoria Bertozzi.
La conosco bene.
Mai stato, ma anni fa qui dentro c'era uno di Riccione che, come diceva Samuele Bersani, aveva pensato a quel progetto di esportare la piadina romagnola...
E gli è andata male.
Infatti, circa due anni fa, subentrano Berti e Gozzi (da qui il nome).
Il locale è su via Andrea Costa.
E' piccolo piccolo, una ventina di coperti, non di più.
Ma con la stagione calda c'è una piacevole veranda esterna con 4/5 tavoli che aiuta.
Io ed il mio fondoschiena, grazie al quale trovo una striscia blu libera proprio davanti all'entrata, arriviamo verso le 23.10.
Il tempo di individuare il tavolo giusto in lontanaza (sono tutti e 4 occupati) ed eccomi fra loro con il capo cosparso di cenere, con l'idea di salutarli e di bere qualcosa insieme. Niente più.
Da quel che posso notare, hanno appena finito di sbranare una fiorentina niente male.
Nel mentre ecco uscire dalla cucina il buon Berti che si mette ad urlare "Oh Luca, in 3 erano troppo larghi!" come se ci conoscessimo da sempre.
Ed in effetti ci conosciamo di vista (anni fa ero stato un paio di volte alla Taiadela, storico locale bolognese di sua proprietà ).
"Dai mo' Luca, cosa ti faccio da mangiare?"
Il tempo di realizzare dove mi trovo e perchè e sono pronto: sotto suo consiglio ordino una bella cotoletta petroniana con i funghi porcini. In fondo non ho cenato...
Piccolo passo indietro: i tre mostri che mi hanno preceduto (Frittella, Ema e Paolo) si sono fatti la bellezza di 4 primi piatti (detta da loro, una memorabile tagliatella) ed una fiorentinazza da 2 kg eccellente.
Grazie alla loro bontà d'animo, due pezzi e l'osso erano stati tenuti in caldo per me.
Devo dire che la carne risulta ottima, cotta perfettamente al sangue, tenera come burro (il che lascia intuire una sapiente frollatura).
Come se non bastasse, subito dopo arrivano 3 cotolette petroniane con i porcini.
La cotoletta petroniana, classica ricetta bolognese, consiste in una cotoletta finita di cuocere nel brodo e servita con delle fette di prosciutto e, in questo caso, impreziosita da ottimi funghi porcini.
Fra lo stupore dello chef (che incalza bollandoli come "malati" gli altri 3, viste le quantità di cibo assimilate), le cotolette svaniscono in un batter d'occhio.
A mandare giù il tutto, ottimi vini serviti esclusivamente in Magnum: è una scelta precisa di questo locale, in effetti, proporre solo Magnum, da servire anche al bicchiere (moda già consolidata in Francia).
Al di là del fatto che una Magnum sia comunque più "scenografica", sicuramente è la misura che nel vino da i risultati qualitativi migliori.
Ecco quindi sul nostro tavolo un ottimo Sangiovese Sa'Etta Montebernardi ed una eccellente Bonarda Sovrana Beni di Batasiolo 2006.
Già così il posto merita un buon voto, ma è il patron di casa a fare la differenza.
Un personaggio sicuramente sanguigno e verace, classico bolognese, tanto casinista quanto attaccato al proprio lavoro e amante di ciò che propone.
E secondo me questo non ha prezzo.
Via via che la serata prosegue ci racconta episodi, scambia pareri sui vini, esprime valutazioni molto interessanti.
Ci "prendiamo bene", ed infatti prima del dolce mi invita personalmente a vedere la sua cantina e la sua carta dei vini, rimanendo comunque umile ed interessato ad un parere estraneo di una persona appena conosciuta ma che probabilmente gli ispira fiducia.
Ed io non posso che realizzare che quello che da fuori sembra un locale normalissimo ed anonimo, all'interno nasconde un vero e proprio tesoro.
Per concludere in bellezza il pasto, veniamo deliziati con un assaggio di torta tenerina, mascarpone e zuppa inglese.
Insieme ai dolci ci viene offerta una bottiglia da 375ml di Verduzzo passito strepitoso.
Non paghi, ecco un caffè a testa ed una degustazione di grappe: Grappa di Moscato Après Marolo, Grappa di Verdicchio Villa Bucci e Grappa Dedicata al Padre ancora una volta di Marolo.
Un'escalation di profumi e di sapori, che si conclude con un vero e proprio trionfo di vinacce all'interno della nostra bocca (e queste grappe non si trovano di certo ovunque...)
Rimaniamo basiti ed incantati da tanta qualità , quand'ecco che l'oste si appresta a fare una botta di conti con Frittella.
Il totale è di 200€ scontati a 180€, ma posso assicurare che solo quello che abbiamo bevuto vale la spesa.
Io salto il giro avendo mangiato molto meno (e per questo ringrazio ancora Frittella, Ema ed il buon Paolo che non mi fanno pagare... sono in debito con voi), ma ora che ho scoperto un angolo di paradiso a due passi da casa tornerò spesso.
Perchè nei locali come questo, oltre che a mangiare molto bene, a bere molto meglio, ci si sente proprio a casa.
E questo davvero non ha prezzo.
Ma pensa te, la trattoria Bertozzi...
Bravissimi
Imperdibile!!!
[joy]
11/06/2009
Ci si vede.....