Quando comincia a far caldo, nella prima periferia, si ha la riapertura di locali come questo: posti semplici, con un po' di verde, tanto spazio all'aperto e menù a base di tigelle e crescentine.
Chiaramente non è un ristorante, perchè il nome "Baracca" è l'effettiva costruzione che ospita questo posto.
Ma ci sono il bar, i gelati, i dolci, il cocomero, ci sono tanti tavoli al coperto ed altrettanti nel giardino esterno, c'è il servizio e, gioco di parole, ci sono anche i servizi. Quindi è qualcosa in più della "semplice" baracchina o piadineria dove si fa la fila, si prende da mangiare e ci si mette dove si trova posto.
Qui si arriva, si parcheggia (eh sì, c'è anche il parcheggio privato) e si chiede un tavolo; da qui in poi si viene serviti.
Il fatto poi che ogni anno, dalle mie parti, sia consuetudine verso i primi di maggio dirsi "Oh, ma la baracca di Zola non ha ancora aperto?!?" e, soprattutto, il fatto che nei weekend, se non si arriva tipo alle 18.30, dopo fino alle 21.30/22.00 è praticamente impossibile trovare posto a sedere, fa ben capire che sia un posto da tenere buono.
E che quindi merita una recensione.
La prima visita di quest'anno è stata domenica scorsa.
Dopo il solito giro in bici, nel pomeriggio tardi, ci troviamo senza aver bene in mente cosa fare.
Ecco che scatta perciò la fatidica domanda: "Ma la baracca a Zola non ha ancora aperto?!?"
"Direi proprio di sì..."
Saliamo in macchina e nel giro di 10 minuti siamo lì davanti.
Tutto come normale la domenica: parcheggio imballato, stradina chiusa laterale piena di macchine, di fronte idem.
Addirittura una coppia che ci precedeva in scooter, dopo aver probabilmente chiesto se c'era posto, salta di nuovo in sella e se ne va.
Bruttissimo segno.
Ma sono le 20.45, non abbiamo voglia di altro, e poi siamo già qua.
Vuoi che qualcuno non se ne vada?
Non faccio a tempo a dirlo che una macchina esce dal parcheggio.
MIO!!!
Ennesimo colpo di culo ed ennesimo parcheggio davanti all'entrata.
Appena entrati, purtroppo, la quantità di persone a sedere fa ben capire come sarà l'andazzo.
"Ciao! C'è mica posto per due?" chiediamo ad una ragazza dello staff.
"Mmm, sai che siamo tutti pieni?...mi dispiace"
In quel preciso istante due ragazzi, nel giardino, si alzano e vanno a pagare.
"Guarda, si è liberato quel tavolo. Se mi dai il tempo di pulirtelo ti metto lì, però ti dico che bisogna aspettare 40 minuti buoni per mangiare".
Abbiamo avuto la botta di trovare parcheggio NEL parcheggio, sì è appena liberato un tavolo e ce ne vogliamo andare??? E poi, dove? Tempo che sali in macchina, decidi dove andare e tutto il resto passano altro che 40 minuti buoni...
"Va benissimo, grazie!".
Nel giro di un attimo veniamo fatti accomodare nella parte finale di un tavolone in legno dove stanno per finire di mangiare altre 2 compagnie, formate da una coppia e da altri 4 ragazzi, comunque ben distanziati fra di loro.
Ogni tavolo esterno, poi, ha una sua copertura fatta a mo' di tetto e ben illuminata.
Il fresco, l'aria piacevole, il fatto di essersi messi a sedere...diciamo che in quel momento va tutto bene così. E pazienza se si dovrà aspettare un po'.
L'unica nota negativa della serata saranno solo tre bambini che giocano esattamente di fianco a noi e che fanno degli urli come se fossero degli indemoniati, che va bene uno, va bene due, ma al terzo strillo fastidioso verrebbe da piantargli in gola una crescentina e da tirare una cinquina ai genitori, che tanto se ne sbattono altamente stando ben bene in un tavolo alla dovuta distanza (tipo quando uno è qui facendo finta di niente e il suo cane, con il guinzaglio allungabile, è a 100 metri di distanza che fa una torta di 5 kg...).
Sia ben chiaro che i bambini è giusto che si divertano, ma quando il loro divertimento diventa fastidio per qualcun'altro, un freno ci vuole. Anche perchè se io da piccolo mi fossi comportato così, i miei non mi avrebbero dato il tempo di fare nemmeno il secondo urlo...vabbè.
A parte questo, il giovane ragazzo che ci serve va come una scheggia e in un attimo ci porta le tovagliette di carta, i tovaglioli di carta, i piatti di carta e le posate di...metallo
Ordiniamo dunque.
Scegliamo furbamente tigelle e crescentine con il menu completo per entrambi e da bere due birre medie.
Le medie ci vengono portate in due boccaloni stile Oktoberfest, e non sono niente male.
Il menu completo, in realtà , ci viene elencato nel dettaglio, e può essere liberamente cambiato/ampliato.
Piccola parentesi: sulla lavagna, a fine estate circa, avevo messo un post chiedendo se qualcuno sapeva dell'esistenza del PESTO COTTO. Ora, non so se a loro sia arrivata la voce o, più probabilmente, in tanti abbiano fatto richiesta del pesto "classico", fatto sta che ora portano entrambi e spiegano cosa sia il pesto cotto (crudo e salsiccia leggermente soffritti).
Era ora!
Rimaniamo a parlare piacevolmente mentre piano piano vorrei trasfomarmi in un adepto del Rametep per scoccare con la cerbottana qualche freccia avvelenata ai tre bambini fracassatesticoli che hanno già leso abbastanza i nostri padiglioni auricolari, quand'ecco che arrivano in tavola tutti i nostri vassoi.
Un bel cestino con 4 grandi crescentine (col foro in mezzo) e 4 altrettanto grandi tigelle, un vassoio con tanto prosciutto crudo, della pancetta, dei ciccioli e del salame, una ciotolina di pesto, una di pesto cotto, una di squaquerone e per finire un vassoio di sottaceti.
E per giunta non sono passati nemmeno 30 minuti.
Io ed il mio socio ci lanciamo senza esitare sul cibo.
Le tigelle sono molto buone, croccanti, piene ma non delle mattonate. Anzi, l'interno è proprio morbido.
Le crescentine sono ottime, non troppo unte. Buonissima la pasta e la loro consistenza.
Buoni anche i salumi, fra cui spicca un crudo morbido e dolce.
Un po' troppo carico d'aglio il pesto, ma comunque piacevole, mentre i sottaceti sono i classici da grande distribuzione, ma non dei peggiori.
Sembra, ma la roba è tanta e quando abbiamo finito anche l'ultima tigella siamo pieni al punto da saltare anche il gelato alla Stalla, una delle più buone gelaterie della zona, a pochi minuti da lì.
I tre mostri sono ancora lì, ma ormai, sazi e soddisfatti, non ci facciamo più caso, ma decidiamo di togliere le tende prima di avere un raptus e di fare una strage
Arriviamo alla cassa ed il conto finale, in due, è di 29 euro totali, così divisi:
4 crescentine 10 €
4 tigelle 8 €
1 sottolio 2 €
1 squaquerone 2 €
2 birre 7 €
E' quindi chiaro che nel prezzo di tigelle e crescentine siano compresi i salumi ed il pesto, come se fossero prese singolarmente (ed il prezzo sarebbe lo stesso), con la differenza che così è più comodo e che con tutto quello che c'hanno portato di tigelle e crescentine se ne possono farcire tranquillamente quasi il doppio.
Non posso quindi che consigliarlo, anche se bisogna armarsi di pazienza nel weekend, e di un'arma se ci sono bambini sospetti senza genitori nelle vicinanze.
Consigliato!
[joy]
24/05/2009